Investing.com- I prezzi dell’oro sono aumentati marginalmente giovedì e sono rimasti in gran parte all’interno di un range di trading recentemente stabilito, mentre i prezzi del rame statunitense hanno esteso il loro rally dopo che il Presidente Donald Trump ha confermato i suoi piani per imporre dazi sul metallo rosso.
Alle 08:35 ET (12:35 GMT), l’oro spot è salito dello 0,2% a $3.320,54 l’oncia, mentre i futures sull’oro per settembre sono aumentati dello 0,3% a $3.329,31/oz.
L’oro si mantiene in un range di trading ristretto
L’oro è rimasto in gran parte in un range di trading tra $3.300 e $3.450/oz ultimamente, mentre il metallo giallo fa i conti con la pressione del dollaro e una domanda limitata come bene rifugio.
I prezzi del lingotto hanno trovato un certo supporto da un dollaro più debole giovedì, poiché il biglietto verde è sceso dopo che i verbali della riunione di giugno della Fed hanno mostrato che la maggioranza dei responsabili politici sosteneva ancora il taglio dei tassi di interesse quest’anno.
Ma i membri della Fed erano divisi sui tempi dei tagli, poiché una buona parte dei responsabili politici ha espresso preoccupazioni sull’impatto inflazionistico dei dazi commerciali di Trump.
Il presidente della Fed Jerome Powell ha mantenuto questo avvertimento, e recentemente ha dichiarato che l’incertezza sui dazi di Trump era l’unico fattore che impediva alla Fed di tagliare i tassi.
L’oro è stato anche sotto pressione a causa della diminuzione della domanda di beni rifugio, in mezzo al raffreddamento delle tensioni militari in Medio Oriente nella seconda metà di giugno. Tra i metalli preziosi, l’argento e il platino hanno superato di gran lunga il metallo giallo negli ultimi due mesi.
I futures sul platino sono saliti del 2,3% a $1.417,60/oz, mentre i futures sull’argento sono aumentati dello 0,9% a $36,950/oz, con entrambi i metalli che rimangono in vista dei recenti picchi pluriennali.
Rame volatile mentre Trump annuncia dazi del 50% in arrivo ad agosto
I futures sul rame statunitensi sono saliti del 2,1% a $5,6018 per libbra, rimanendo vicini al massimo storico raggiunto all’inizio di questa settimana. I futures sul rame di riferimento sul London Metal Exchange sono aumentati dello 0,8% a $9.714,70 per tonnellata, recuperando parte del terreno perso.
Trump ha dichiarato mercoledì sera che imporrà dazi del 50% su tutte le importazioni di rame negli Stati Uniti, a partire dal 1° agosto. I prelievi rischiano di ridurre drasticamente le forniture di rame nazionali, soprattutto considerando che gli Stati Uniti importano almeno la metà del loro fabbisogno di rame.
Trump ha affermato che i prelievi mirano a sostenere la produzione nazionale di rame, anche se resta da vedere se la produzione locale possa aumentare sufficientemente per soddisfare la domanda.
“Questo probabilmente sarà positivo per i prezzi del rame Comex, almeno per ora. È probabile che ci siano più acquisti prima che i dazi entrino in vigore”, hanno affermato gli analisti di ING in una nota. “Tuttavia, un dazio del 50% sulle importazioni rischia anche di distruggere la domanda. Il rame negli Stati Uniti è ora in rialzo di oltre il 40% quest’anno, con i prezzi che continuano a beneficiare dell’anticipo dei dazi.”
D’altra parte, “questo sarà negativo per i prezzi LME, con l’ondata di rame che si precipita negli Stati Uniti che probabilmente si fermerà una volta che i dazi saranno implementati. A quel punto, gli acquirenti statunitensi probabilmente inizieranno a lavorare attraverso le loro scorte. Ora c’è più rame immagazzinato nei magazzini Comex che in quelli del LME e dello Shanghai Futures Exchange (SHFE) messi insieme.”